
Gli azzurri nello stadio di Udine giocano con gli impianti per il concerto del rocker alle spalle di una porta
Il palco nello stadio di Udine (Ap)UDINE - «Vorrà dire che i giocatori canteranno "Voglio una vita spericolata"». Marcello Lippi la mette sulla battuta per commentare la strana situazione del campo di Udine, dove l'Italia mercoledì giocherà contro la Georgia con l'enorme palco per il concerto di Vasco Rossi alle spalle di una delle due porte (guarda).
«MEGLIO CHE A CIPRO» - «Non ci sarà nessun condizionamento - ha spiegato Lippi - era meglio se il palco non c'era, ma preferisco lo stadio di Udine con quella struttura piuttosto che quella di Cipro, dove abbiamo giocato sabato. Un palco così grande, dietro una porta di calcio, non l'avevo mai visto».
«NESSUN PROBLEMA» - A chiarire la dinamica della situazione, precisando che «non c'è alcun problema col Comune di Udine», è stato il capoufficio stampa della Federcalcio, Antonello Valentini e lo stesso Lippi: l'accordo con il Comune per giocare la partita ad Udine è, in sostanza, arrivato quando Vasco Rossi aveva già fissato la sua data, in un secondo tempo è emersa la questione del palco, al che il Club Italia si è detto anche disponibile a cambiar sede. Il Comune di Udine, ha ricordato Valentini, ha risposto che non c'era alcun problema. «A quel punto - ha precisato Valentini - ci siamo messi ad un tavolo per trovare una soluzione che contemperasse le due esigenze, anche per un'operazione simpatia. E l'abbiamo trovata senza alcun problema».
«SPERIAMO DI VEDERE LA PORTA» - Più preoccupate le reazioni dei calciatori. «Speriamo di vedere la porta e non il palco» dice l'attaccante Antonio Di Natale. La presenza del palco, alle spalle della porta, secondo il portiere Gigi Buffon, dà invece «una sensazione strana». «È brutto da vedersi - aggiunge il portiere - peccato che io non sappia cantare, anche se ho inciso un disco» ha concluso scherzando con i giornalisti». (corriere.it)
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