giovedì 19 febbraio 2009

DESAPARECIDOS

L'espressione desaparecidos (letteralmente "scomparsi" in spagnolo) si riferisce a persone che furono arrestate per motivi politici dalla polizia dei regimi militari argentino, cileno o di altri paesi dell'America latina, e delle quali si persero in seguito le tracce. Il verbo desaparecer, come l'italiano "sparire", è intransitivo; desaparecidos è un participio transitivo, usato in modo da implicare il significato di "chi è stato fatto scomparire". Il termine viene utilizzato comunemente nel parlato, in maniera estesa per ogni fenomeno analogo, commesso anche in paesi non latini.
Tipico del fenomeno dei desaparecidos è la segretezza con cui le forze governative si muovevano. In genere, gli arresti avvenivano senza testimoni, così come segreto restava tutto ciò che seguiva all'arresto. Gli stessi capi di imputazione erano solitamente molto vaghi o chiaramente pretestuosi. Di molti desaparecidos non si seppe effettivamente mai nulla. Di molti si venne a sapere che erano stati detenuti in campi di concentramento, torturati e infine assassinati segretamente.
La "sparizione forzata" è un fenomeno che si è verificato anche in altri paesi e in altri momenti storici. È stata riconosciuta come crimine contro l'umanità dall'articolo 7 dello Statuto di Roma del 17 luglio 1998 per la costituzione del Tribunale Penale Internazionale e dalla risoluzione delle Nazioni Unite numero 47/133 del 18 dicembre 1992.(Wikipedia)


(Corriere.it)http://www.corriere.it/politica/09_febbraio_18/argentina_berlusconi_desaparecidos_71946514-fdda-11dd-aa50-00144f02aabc.shtml
Battuta di Berlusconi sui desaparecidos
L'Argentina convoca l'ambasciatore
SCHERZO MACABRO - Tutto nasce venerdì scorso durante la chiusura della campagna elettorale a Cagliari per le regionali della Sardegna. Secondo il quotidiano argentino Clarin, che cita un servizio dell'Unità, Berlusconi avrebbe «scherzato» sulla vicenda dei desaparecidos in Argentina e sulla fine delle persone sequestrate dai militari. «Li portavano sull'aereo poi dicevano: è una bella giornata, andate fuori un po' a giocare», avrebbe detto il Cavaliere riferendosi voli della morte, con i quali venivano eliminati gli oppositori (spesso dopo essere stati torturati) del regime militare tra il 1976 e il 1983). Le vittime venivano lanciate vive e sedate da aerei militari nelle acque del Rio de la Plata.


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