Il ritratto di Dorian Grey
"L'attesa si fece insopportabile. Gli sembrava che il tempo avanzasse con piedi di piombo, mentre turbini di vento mostruosi lo spingevano irresistibilmente sull'orlo slabbrato di un precipizio. Sapeva che cosa lo attendeva, anzi, lo vedeva e, con un brivido, premette le mani sudate sulle palpebre brucianti, quasi volesse rubare la sua capacità visiva e spingere i bulbi degli occhi nel profondo dell'orbita. Non servì a nulla. La mente aveva un alimento proprio di cui si nutriva e l'immaginazione, resa grottesca dal terrore, contorcendosi come un essere in pena, danzava simile a un burattino senza forma e sogghignava come una maschera frenetica. Improvvisamente il tempo sembrò fermarsi. Sì: quella cosa cieca, dal lento respiro, non strisciava più, mentre orribili pensieri, emersi dalla morte del tempo, correvano impazziti dinanzi a lui, trascinando un futuro spaventoso dalla sua tomba e mostrandoglielo. Lo fisso e impietrì per l'orrore. "
Oscar Wilde
Nessun commento:
Posta un commento