Girl Before a Mirror
(Ragazza di fronte allo specchio, 1932, olio su tela, Museum of Modern Art, New York).
Qui siamo di fronte ad una sconcertante vitalità di colori e di forme che si rincorrono, si richiamano, e si ricompongono, come in una esaltante sinfonia. La fantasia ed il genio di Picasso si lascia tentare da uno dei soggetti più noti della pittura, la donna di fronte allo specchio, che è ancora Marie Therèse. La figura allo specchio pone naturalmente il problema della riflessione, non solo della luce e dell'immagine, ma a un genio di artista-pensatore come Picasso, anche il problema della riflessione su di sé e della autocoscienza.
Nello specchiera ovale della fine degli anni venti, sostenuta da colonnine laterali, Marie Therèse, la figura reale, non soltanto vede, ma sembra voler abbracciare se stessa. In quel groviglio di forme e di colori che è il quadro vediamo, nel braccio sinistro di Marie Therèse levato in alto, che afferra l'estremità destra dello specchio, l'asta che sorregge l'ovale; questo braccio si riflette in una striscia color lilla, circondata di azzurro; l'azzurro è naturalmente là per simboleggiare la luce che si riflette nello specchio, ovvero il fatto che lo specchio incolore riflette il cielo, e lo troviamo anche abbondantemente in tutto lo specchio; ma è anche il blu dell'arcobaleno, che Picasso sempre associa a Marie Therèse. Questo blu circonda infatti il braccio color lilla, il volto color rosso e lilla e tutta la parte destra del corpo dell'immagine riflessa, fino all'addome. Ma, oltre al tema dell'arcobaleno, avvertiamo una strana corrispondenza di colori, oltre che di forme, tra l'immagine reale e l'immagine riflessa. Infatti al blu ed al lilla dello specchio, è mescolata una striscia verde che circonda il capo dell'immagine riflessa: sono i capelli di Marie Therèse, che nell'immagine reale sono biondi; questa striscia termina in una pera verde posata sul capo. Il lilla chiaro quasi bianco del braccio diventa lilla acceso nel quadro, e così pure il lilla quasi bianco del viso dell'immagine reale diventa lilla acceso e rosso nell'immagine riflessa. Nella riflessione dello specchio tutto è più acceso e più forte, più carico di rosso; per questo i capelli biondi diventano verdi, il lilla chiaro diventa fucsia o violetto, ma anche più cupo, per la presenza del blu. Il rosso ed il blu formano il tema dell'immagine riflessa, e si contrastano infatti palesemente nella parte inferiore dello specchio. E di tutto ciò dobbiamo chiederci il significato.
Ma passiamo ora alla corrispondenza delle forme. Al centro del quadro abbiamo un singolare incrociarsi del braccio destro della figura di fronte allo specchio con la figura riflessa nello specchio; il braccio destro è reduplicato nella figura reale; infatti esso è costituito anzitutto da strisce rosse verticali su fondo nero, come se nelle braccia Marie Therèse indossasse una maglietta a strisce. Ma in realtà, poiché questo braccio parte dal collo di Marie Therèse e sostiene il suo seno prosperoso, vediamo che queste strisce rosse sono le costole dello sterno, che si prolungano a forma di braccio fino allo specchio, e formando così come una lunetta che sostiene il seno; all'estremità di questa lunetta parte un'altra lunetta a strisce rosse, che dà l'illusione di essere l'immagine riflessa del braccio di Marie Therèse, una illusione nella illusione, poiché non si tratta del rispecchiamento del braccio, ma delle ossa dello sterno. In realtà nello stesso punto in cui queste due lunette si incontrano, inizia il braccio destro della figura reale, anch'esso in lilla chiaro, che afferra l'altra asta della specchiera, come il sinistro, ma sembra in realtà voler abbracciare la propria immagine riflessa. Questo braccio però è come tagliato a metà, e l'altra metà di esso, di un color lilla acceso, è il reale braccio della figura riflessa, che sembra a sua volta voler abbracciare l'immagine reale. Tutto sembra a prima vista estremamente sconnesso, come negli ultimi quadri di Cezanne, eppure tutto è estremamente connesso e studiato, fin nei minimi particolari delle linee e del colore, per formare un linguaggio iconico.4
Il braccio color lilla termina infatti in una striscia verde, che si protrae oltre lo specchio, e va quasi a raggiungere una sfera verde posta sopra il seno della figura reale: una mela? Un'immagine della vita che l'immagine riflessa non può raggiungere? Il seno dell'immagine riflessa è un seno cadente, al disotto del braccio, o delle ossa dello sterno. Ma dobbiamo ancora esaminare il resto della figura per poter dare un giudizio su queste corrispondenze. L'immagine reale è costituita poi dal corpo di Marie Therèse visti di profilo e tagliato in due, la parte superiore destra leggermente verde, a strisce orizzontali nere; queste rappresentano come risulta anche da altri quadri, le costole della schiena. La parte destra è in lilla chiaro, come il viso, e ritrae l'addome, abbastanza gonfio; una sfera al centro della parte inferiore, dallo spesso contorno nero sulla destra (sul lilla) e leggermente nero e verde sulla destra, è una chiara rappresentazione dell'embrione portato in grembo, della maternità. Questo viene ripetuto nella immagine riflessa, ma come il seno in questa sembra essere cascante, al di sotto delle ossa dello sterno, così qui anche l'addome in cui si riconosce chiaramente l'embrione materno, appare cadente.
Infine, guardiamo il viso di Marie Therèse reale; esso è visto di profilo, ed è circondato da una aureola chiara e dall'altra metà del viso che è di un giallo intenso con una macchia rossa; cioè, l'altra metà del viso, che Picasso cerca sempre di cogliere oltre il profilo, è come un sole splendente. Che cosa vediamo invece nell'altra immagine? Qui la fronte è dipinta di rosso, colore complementare al verde dei capelli, e del frutto che è posato sulla sua fronte, e corrisponde alla mela sul seno della figura reale; e questo rosso continua fin sull'occhio e sulla prima parte del naso, poi finisce in un segno circonflesso, come in una lacrima al di sotto dell'occhio. È questo rosso segno del pudore che Marie Therèse prova di fronte alla propria immagine nuda? Od è solo una corrispondenza del rosso fuoco del sole che troviamo nella seconda metà del viso della figura reale? È un riflesso del fulgore della vita e della maternità della donna, od è semplicemente una lacrima che le scorre sul viso, al pensiero della maternità? Un pensiero che implica certamente gioia, ma anche la fatica della maternità, e la conseguente messa alla prova del proprio corpo e della propria bellezza, che ora Marie Therèse vede riflessa nello specchio? È il pensiero che il suo corpo invecchierà e diverrà cadente dopo aver deposto il frutto della vita, a produrre questa lacrima, ed i toni marcatamente più violenti e più cupi dell'immagine riflessa vogliono indicare tutto questo? Così che mentre la figura reale si protrae ad abbracciare al figura riflessa, cioè il proprio futuro, la vita che verrà, riceve da questa indietro una lacrima di tristezza?
Il quadro ci lascia ben aperta, anzi secondo noi in modo abbastanza indicativo, queste possibilità di lettura, soprattutto per un particolare iconico: il frutto che è sopra il naso della immagine allo specchio, cioè nella sua testa, il bambino, corrisponde al frutto, la mela verde che si trova sopra il senso rigoglioso della figura reale di Marie Therèse: l'immagine riflessa è in realtà non la semplice riflessione dello specchio, ma la riflessione della nostra coscienza, che ci restituisce attraverso il pensiero, in questo caso il pensiero del futuro, l'immediatezza della realtà; ma quel che la riflessione ci restituisce è una realtà trasformata, carica di tutte le conseguenze future che il pensiero porta con sé, in questo caso le conseguenze della rigogliosità della vita e della bellezza di Marie Therèse, e cioè le conseguenze della maternità. Questo è quanto Picasso, a nostro modo di vedere, ci vuol significare, adoperando il tema tradizionale della donna allo specchio; e per farci intendere tutto questo egli deve adoperare dei nuovi mezzi espressivi, che parlino in modo più diretto, che significhino, come delle icone, quel che egli vuol dire nella rappresentazione, poiché il linguaggio di questa non ha un suo significato proprio, pari a quello del linguaggio fonico convenzionale. L'icona infatti indica in modo immediato, più direttamente della immagine simbolica, e quasi come il segno fonico, quel che essa vuol significare. Non si tratta dunque semplicemente di trasformazione del soggetto rappresentato, ma di trasformazione di sé, dei propri mezzi espressivi, che egli ritiene necessari per poter spiegare quello che il quadro tradizionale non avrebbe mai potuto esprimere, certo non in modo intellettualistico, ma con tutta la forza inventiva della sua fantasia e la ricchezza degli accordi di colore della sua sensibilità pittorica.
Nello specchiera ovale della fine degli anni venti, sostenuta da colonnine laterali, Marie Therèse, la figura reale, non soltanto vede, ma sembra voler abbracciare se stessa. In quel groviglio di forme e di colori che è il quadro vediamo, nel braccio sinistro di Marie Therèse levato in alto, che afferra l'estremità destra dello specchio, l'asta che sorregge l'ovale; questo braccio si riflette in una striscia color lilla, circondata di azzurro; l'azzurro è naturalmente là per simboleggiare la luce che si riflette nello specchio, ovvero il fatto che lo specchio incolore riflette il cielo, e lo troviamo anche abbondantemente in tutto lo specchio; ma è anche il blu dell'arcobaleno, che Picasso sempre associa a Marie Therèse. Questo blu circonda infatti il braccio color lilla, il volto color rosso e lilla e tutta la parte destra del corpo dell'immagine riflessa, fino all'addome. Ma, oltre al tema dell'arcobaleno, avvertiamo una strana corrispondenza di colori, oltre che di forme, tra l'immagine reale e l'immagine riflessa. Infatti al blu ed al lilla dello specchio, è mescolata una striscia verde che circonda il capo dell'immagine riflessa: sono i capelli di Marie Therèse, che nell'immagine reale sono biondi; questa striscia termina in una pera verde posata sul capo. Il lilla chiaro quasi bianco del braccio diventa lilla acceso nel quadro, e così pure il lilla quasi bianco del viso dell'immagine reale diventa lilla acceso e rosso nell'immagine riflessa. Nella riflessione dello specchio tutto è più acceso e più forte, più carico di rosso; per questo i capelli biondi diventano verdi, il lilla chiaro diventa fucsia o violetto, ma anche più cupo, per la presenza del blu. Il rosso ed il blu formano il tema dell'immagine riflessa, e si contrastano infatti palesemente nella parte inferiore dello specchio. E di tutto ciò dobbiamo chiederci il significato.
Ma passiamo ora alla corrispondenza delle forme. Al centro del quadro abbiamo un singolare incrociarsi del braccio destro della figura di fronte allo specchio con la figura riflessa nello specchio; il braccio destro è reduplicato nella figura reale; infatti esso è costituito anzitutto da strisce rosse verticali su fondo nero, come se nelle braccia Marie Therèse indossasse una maglietta a strisce. Ma in realtà, poiché questo braccio parte dal collo di Marie Therèse e sostiene il suo seno prosperoso, vediamo che queste strisce rosse sono le costole dello sterno, che si prolungano a forma di braccio fino allo specchio, e formando così come una lunetta che sostiene il seno; all'estremità di questa lunetta parte un'altra lunetta a strisce rosse, che dà l'illusione di essere l'immagine riflessa del braccio di Marie Therèse, una illusione nella illusione, poiché non si tratta del rispecchiamento del braccio, ma delle ossa dello sterno. In realtà nello stesso punto in cui queste due lunette si incontrano, inizia il braccio destro della figura reale, anch'esso in lilla chiaro, che afferra l'altra asta della specchiera, come il sinistro, ma sembra in realtà voler abbracciare la propria immagine riflessa. Questo braccio però è come tagliato a metà, e l'altra metà di esso, di un color lilla acceso, è il reale braccio della figura riflessa, che sembra a sua volta voler abbracciare l'immagine reale. Tutto sembra a prima vista estremamente sconnesso, come negli ultimi quadri di Cezanne, eppure tutto è estremamente connesso e studiato, fin nei minimi particolari delle linee e del colore, per formare un linguaggio iconico.4
Il braccio color lilla termina infatti in una striscia verde, che si protrae oltre lo specchio, e va quasi a raggiungere una sfera verde posta sopra il seno della figura reale: una mela? Un'immagine della vita che l'immagine riflessa non può raggiungere? Il seno dell'immagine riflessa è un seno cadente, al disotto del braccio, o delle ossa dello sterno. Ma dobbiamo ancora esaminare il resto della figura per poter dare un giudizio su queste corrispondenze. L'immagine reale è costituita poi dal corpo di Marie Therèse visti di profilo e tagliato in due, la parte superiore destra leggermente verde, a strisce orizzontali nere; queste rappresentano come risulta anche da altri quadri, le costole della schiena. La parte destra è in lilla chiaro, come il viso, e ritrae l'addome, abbastanza gonfio; una sfera al centro della parte inferiore, dallo spesso contorno nero sulla destra (sul lilla) e leggermente nero e verde sulla destra, è una chiara rappresentazione dell'embrione portato in grembo, della maternità. Questo viene ripetuto nella immagine riflessa, ma come il seno in questa sembra essere cascante, al di sotto delle ossa dello sterno, così qui anche l'addome in cui si riconosce chiaramente l'embrione materno, appare cadente.
Infine, guardiamo il viso di Marie Therèse reale; esso è visto di profilo, ed è circondato da una aureola chiara e dall'altra metà del viso che è di un giallo intenso con una macchia rossa; cioè, l'altra metà del viso, che Picasso cerca sempre di cogliere oltre il profilo, è come un sole splendente. Che cosa vediamo invece nell'altra immagine? Qui la fronte è dipinta di rosso, colore complementare al verde dei capelli, e del frutto che è posato sulla sua fronte, e corrisponde alla mela sul seno della figura reale; e questo rosso continua fin sull'occhio e sulla prima parte del naso, poi finisce in un segno circonflesso, come in una lacrima al di sotto dell'occhio. È questo rosso segno del pudore che Marie Therèse prova di fronte alla propria immagine nuda? Od è solo una corrispondenza del rosso fuoco del sole che troviamo nella seconda metà del viso della figura reale? È un riflesso del fulgore della vita e della maternità della donna, od è semplicemente una lacrima che le scorre sul viso, al pensiero della maternità? Un pensiero che implica certamente gioia, ma anche la fatica della maternità, e la conseguente messa alla prova del proprio corpo e della propria bellezza, che ora Marie Therèse vede riflessa nello specchio? È il pensiero che il suo corpo invecchierà e diverrà cadente dopo aver deposto il frutto della vita, a produrre questa lacrima, ed i toni marcatamente più violenti e più cupi dell'immagine riflessa vogliono indicare tutto questo? Così che mentre la figura reale si protrae ad abbracciare al figura riflessa, cioè il proprio futuro, la vita che verrà, riceve da questa indietro una lacrima di tristezza?
Il quadro ci lascia ben aperta, anzi secondo noi in modo abbastanza indicativo, queste possibilità di lettura, soprattutto per un particolare iconico: il frutto che è sopra il naso della immagine allo specchio, cioè nella sua testa, il bambino, corrisponde al frutto, la mela verde che si trova sopra il senso rigoglioso della figura reale di Marie Therèse: l'immagine riflessa è in realtà non la semplice riflessione dello specchio, ma la riflessione della nostra coscienza, che ci restituisce attraverso il pensiero, in questo caso il pensiero del futuro, l'immediatezza della realtà; ma quel che la riflessione ci restituisce è una realtà trasformata, carica di tutte le conseguenze future che il pensiero porta con sé, in questo caso le conseguenze della rigogliosità della vita e della bellezza di Marie Therèse, e cioè le conseguenze della maternità. Questo è quanto Picasso, a nostro modo di vedere, ci vuol significare, adoperando il tema tradizionale della donna allo specchio; e per farci intendere tutto questo egli deve adoperare dei nuovi mezzi espressivi, che parlino in modo più diretto, che significhino, come delle icone, quel che egli vuol dire nella rappresentazione, poiché il linguaggio di questa non ha un suo significato proprio, pari a quello del linguaggio fonico convenzionale. L'icona infatti indica in modo immediato, più direttamente della immagine simbolica, e quasi come il segno fonico, quel che essa vuol significare. Non si tratta dunque semplicemente di trasformazione del soggetto rappresentato, ma di trasformazione di sé, dei propri mezzi espressivi, che egli ritiene necessari per poter spiegare quello che il quadro tradizionale non avrebbe mai potuto esprimere, certo non in modo intellettualistico, ma con tutta la forza inventiva della sua fantasia e la ricchezza degli accordi di colore della sua sensibilità pittorica.
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